Pronti? via: a settembre si riparte con il lavoro e la scuola, ma sulle nostre tavole le ferie non sono ancora passate. Anzi. Si ha ancora tutta o quasi la ricchezza dell’estate, con i sapori dell’autunno che però iniziano a farsi avanti in maniera prepotente, dopo i primi segnali già visti a metà agosto. A cominciare dall’uva da tavola: settembre è uno dei mesi prediletti per l’uva Italia, coltivata principalmente in Puglia e in Sicilia. Ma settembre è soprattutto il mese dei fichi neri, i dolcissimi settembrini. Ultime cartucce da sparare per i meloni, ultimissime per i cocomeri. E se le albicocche sono ormai un ricordo lontano, a settembre si possono trovare ancora ottime pesche e prugne di stagione, e di tutte le varietà. Ma settembre è anche il mese deifichi d’India siciliani: li avevamo già visti ad agosto, con i piccoli agostani; ora, invece, è il momento dei tardivi o bastardoni, grossi, succulenti, perfetti per essere assaporati sulle nostre tavole a fine pasto oppure per golosi spuntini. Settembre, come agosto, è decisamente un mese prezioso anche per ifrutti di bosco, dalle more al lampone, dai mirtillo al ribes.
Il serbatoio dell’Agro Pontino
Settembre, però, è anche il periodo in cui prende il via un altro prodotto ormai diventato italiano al 100%, ossia il kiwi. I mesi prediletti per la raccolta di questo frutto, di cui l’Agro Pontino costituisce un autentico serbatoio, seguito a distanza da Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto, sono infatti settembre e ottobre. O meglio: a settembre iniziamo a vedere i primi frutti, di cui occorre fare attenzione al giusto grado di dolcezza, mentre la maggior parte della raccolta si concentra nel mese di ottobre. L’Italia è oramai da tempo il primo produttore mondiale di kiwi, distanziando nettamente la Nuova Zelanda, anche grazie a una buona quantità di export verso gli altri Paesi europei. Nella stagione 2014-2015 la produzione si è attestata a 437mila tonnellate, e anche le previsioni per la prossima stagione sembrano positive. A differenza di quanto accaduto negli ultimi anni in Nuova Zelanda e in Cile, colpiti da malattie e condizioni climatiche avverse: i loro prodotti, tuttavia, arriveranno sui nostri mercati solo a partire da aprile, dando praticamente il cambio ai nostri.
Mele e pere
Settembre è anche il periodo giusto per le pere, in particolare per le varietà Bartlett, Conference, Abate Fétel e Kaiser. Dalla metà di settembre, in Trentino, parte anche la raccolta delle mele: il periodo migliore per gustarle prodotti di stagione è tuttavia il mese di ottobre.
Chi si rivede: cavolfiori e finocchi
Per quanto riguarda le verdure, settembre è in buona parte la copia di agosto. Ossia il mese giusto per le patate e per i pomodori da sugo. Ma anche per il classico tridente zucchine-melanzane-peperoni. Splende sempre il sole sul regno dei fagiolini, ma si fanno avanti prepotentemente anche i finocchi (le varietà autunnali provengono in genere dal Sud Italia) e i cavolfiori, prima avanguardia delle schiere di cavoli e broccoli che arriveranno sulle nostre tavole a partire da ottobre. A fine settembre si potranno gustare anche le prime cime di rapa di stagione, nonché le zucche e una seconda raccolta degli spinaci.
Alba, al via le danze
Infine, capitolo funghi: siamo nel pieno del periodo della raccolta dei porcini, iniziato ad agosto e che durerà fino a ottobre. Anche per i finferli settembre è il mese giusto, mentre per i pleurotus occorrerà aspettare dicembre. Per i funghi champignon la raccolta dura praticamente tutto l’anno. A fine mese fanno capolino le trombette dei morti, meglio conosciute come “tartufo dei poveri”. A proposito di tartufo (che, per i biologi, è un fungo a tutti gli effetti): settembre non è affatto un mese da buttar via, anzi. A fine settembre inizia la raccolta di sua maestà il tartufo bianco d’Alba, mentre sulla fascia appenninica si conclude la raccolta del tartufo estivo, lo scorzone, ottimo ma meno pregiato del “cugino” invernale il cui periodo buono inizierà a fine novembre.